Vibratile potenza,
lingua che affini,
sposta i miei confini
oltre il cerchio del cielo
e il ciclo dei giorni.
L’io
è il crogiolo e il metallo.
Fuoco,
pronto all’opera,
dissolvi,
fondi, mescola.
Più
forte brucia
dove
l’io resiste.
Respiro al ritmo d’una stella
ch’esplode.
La foglia cade
e
l’io si dissolve nel vortice
tra
albero e terra.
Fammi zampogna,
e suonami fino a sfiancarmi.
L’io
dimentica il legame
primordiale,
le radici
avvinghiate
al cuore
pulsante
del mondo.
Conosco tutti i tuoi odori.
Amo la fragranza del mattino,
la canicola dove canta la figlia dell’aria,
il tabacco che secca sui filari,
lo sterco mescolato alla paglia.
Terra, mia patria,
t’appartengo.
(1998-2016)
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