Terra-patria
La “storia universale”
è stata una delle tante invenzioni dell’Occidente per giustificare, in nome di
una presunta superiorità culturale, il colonialismo e l’imperialismo (e,
dunque, il fatto che popoli “inferiori” fossero educati e portati al livello di
quelli superiori, o cristianizzati o democraticizzati...). Dunque, bisogna
pensare che esistono vie individuali che ogni popolo può perseguire. Ma è anche
vero che, proprio a partire dal 1500, si avviò uno sconvolgente processo di
planetarizzazione della civiltà umana. Mentre fino ad allora (e ancora per
molto) i popoli vivevano in zone separate o appena comunicanti, la conquista
dell’America avviò un processo di globalizzazione delle merci, dei mercati,
delle culture, che oggi ha raggiunto il suo vertice parossistico. Dunque, come
insegna Morin, siamo costretti necessariamente a pensare in termini planetari e
ad imparare a pensare la Terra
come patria. Non credo sia possibile tornare indietro su questa strada. Quindi,
anche dal punto di vista culturale dobbiamo fare un salto di qualità, imparandoci
a pensare come abitanti di un unico immenso paese, che conserva le sue
tradizioni a livello locale ma sa che tutto ciò che accadrà nel più piccolo e
sperduto luogo avrà ripercussione sull’intero sistema.
Quali sono le teste
tagliate?
Afghanistan, Iraq:
ovunque cadaveri senza testa, teste esibite, coltelli affilati che entrano
nella carne del collo e tagliano
rozzamente vene, carotide, gola… Pratica antica. Davide lo fece a Golia,
divenendo il simbolo della libertà (a Firenze, ad esempio). Ma vedere tutto
questo in televisione… e poi, subito dopo, il gossip, il calcio, le veline.
Teste tagliate. Le loro e le nostre, completamente scisse dal cuore, che deve –
a ritmo frenetico – seguire il Bedecker pubblicitario, e battere ora per
l’orrore ora per il divertimento ora per l’eccitazione di gambe e seni
prosperosi.
La fede e l’impegno
Il Dio debole in cui
credo, il Dio che per creare il mondo e la sua libertà ha rinunciato
all’onnipotenza, il Dio che muore in croce, nell’abbandono più totale, è il Dio
che attende dall’uomo la salvezza del mondo.
Contro il
cristianesimo “religioso”
Se la “religione” ha
la funzione di mantenere l’ordine mi sembra che abbia davvero poco valore. O
c’è un’adesione completa e appassionata oppure è meglio l’ateismo, dal mio
punto di vista. Le persone che difendono il cristianesimo, rinnegandolo nelle
loro azioni quotidiane mi sembrano molto incoerenti e meno apprezzabili di
quelli che professano apertamente l’ateismo. Oggi Dio non può essere più un
collante sociale o, peggio, politico! O è il Signore del nostro cuore (il
cuore di Gesù come cuore del mondo) oppure è meglio che sia niente.
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