Funerale
È già elegia, dopo le
grida inutili. Ciò che avrebbe potuto essere - un abbraccio, un bacio della
buonanotte non dato per pudore, una parola che premeva - e non è stato, per la
certezza umana che tutto ciò che amiamo non debba mai aver fine. Si inizia a
scavare nella memoria, anch’esso dominio sicuro fino alla prima foto che,
scopriamo con stupore, non serba nulla della nostra vita. Cerchiamo una
traccia. Ma capiamo di aver vissuto senza attenzione e, forse, con poca
passione.
Alla resa dei conti
Orecchie appese a un
filo strappati a teste con viva forza, souvenir d’una stagione crudele che
tornerà sempre, che è già tornata il cadavere appeso al lampione, il volto
sfigurato dai sassi scagliati con voluttà come i calci sulla pelata a Piazzale
Loreto: teste con gli occhi chiusi, lembi rosseggianti. La violenza della
storia è insostenibile.
Veglia e preghiera
Scrivere di notte,
alla luce tremolante di una fiaccola, sotto il noce e le stelle. Sperimentare
questa sacralità tutta terrestre, intrisa di stupore e mistero. Esplorare nuove
dimensioni della veglia e della preghiera.
Tempo, tempi
Ci appartiene
l’attimo, eppure siamo una storia e progetti cangianti nel tempo. Come riuscire
a non tradire nessuna di queste dimensioni?
Il tempo cambia molte
cose nella vita
Il tempo ci trasforma: per
questo stentiamo a ritrovarci nelle persone con cui abbiamo condiviso pezzi di
vita per poi separarcene anche interiormente. Diventiamo estranei gli uni agli
altri quando smettiamo di illuderci che l’altro possa capire per cosa batte oggi il
nostro cuore. Così, nel silenzio, finiscono le amicizie, gli amori.
Nessun commento:
Posta un commento