venerdì 5 febbraio 2016

Quando


Quando

1.

Quando ero bambino
                                      disegnavo agnellini.
Non scorgevo il legame tra quella tenerezza
indifesa e la carne che mangiavo.

Oggi che ho trent’anni
                                      ho smesso di dipingere.
Non mangio da molto più carne di agnelli.

2.

Quando ero bambino
                                     sognavo di eroi
che salvavano il mondo ogni giorno.

Oggi che ho trent’anni
                                      leggo meno fumetti.
Gli eroi - almeno credo - non vestono costumi
sgargianti. Spesso debbono morire
perché risplenda la loro grandezza.

3.

Quando ero bambino
                                      aspettavo mia madre
a letto. Veniva a correggere i compiti in camera.
Io ero felice. Con lei vicina sognavo imprese.

Oggi che ho trent’anni
                                      mia madre non ha compiti
da portare a casa. Eppure continua a insegnarmi
un amore appassionato per la vita
e le sue contraddizioni. Sogno ancora
ad occhi aperti nel tepore dei letti.



4.

Quando ero bambino
                                      pregavo Dio di farmi essere buono.
Per tutti ero un piccolo saggio esibito a modello.
Mi piaceva quel ruolo, mi calzava a pennello.

Oggi che ho trent’anni
                                      non prego più
e nessuno mi addita a modello.
Troppe scelte strane, troppo originale.
Mi piace essere un animale
fuori dal gregge. Io sono la fonte
del bene e del male. Non sono buono
e, se mai lo fui, oggi sono me stesso.

5.

Quando ero bambino
                                      temevo mio padre.
Era immagine concreta di un Dio grande e potente.
Era fonte di tremore e certezze.

Oggi che ho trent’anni
                                      non posso più averne paura.
Ha perso molto nella vita. Non è immune da colpe.
La mia maturità tardiva ha dovuto attendere
la sua dolorosa morte simbolica.

6.

Quando ero bambino
                                      odiavo l’estate,
l’afrore, il sudore. Amavo il rigore
del freddo, l’ascesi invano tentata.

Oggi che ho trent’anni
                                      amo le estati precoci,
i pomeriggi abbracciati con lei nuda,
le perle di sudore di cui mi arricchisce,

scopertomi meridiano e sensuale.

(1997)

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