Quando
1.
Quando
ero bambino
disegnavo
agnellini.
Non
scorgevo il legame tra quella tenerezza
indifesa
e la carne che mangiavo.
Oggi
che ho trent’anni
ho smesso
di dipingere.
Non
mangio da molto più carne di agnelli.
2.
Quando
ero bambino
sognavo
di eroi
che
salvavano il mondo ogni giorno.
Oggi
che ho trent’anni
leggo meno
fumetti.
Gli
eroi - almeno credo - non vestono costumi
sgargianti.
Spesso debbono morire
perché
risplenda la loro grandezza.
3.
Quando
ero bambino
aspettavo
mia madre
a
letto. Veniva a correggere i compiti in camera.
Io
ero felice. Con lei vicina sognavo imprese.
Oggi
che ho trent’anni
mia madre
non ha compiti
da
portare a casa. Eppure continua a insegnarmi
un
amore appassionato per la vita
e
le sue contraddizioni. Sogno ancora
ad
occhi aperti nel tepore dei letti.
4.
Quando
ero bambino
pregavo
Dio di farmi essere buono.
Per
tutti ero un piccolo saggio esibito a modello.
Mi
piaceva quel ruolo, mi calzava a pennello.
Oggi
che ho trent’anni
non prego
più
e
nessuno mi addita a modello.
Troppe
scelte strane, troppo originale.
Mi
piace essere un animale
fuori
dal gregge. Io sono la fonte
del
bene e del male. Non sono buono
e,
se mai lo fui, oggi sono me stesso.
5.
Quando
ero bambino
temevo mio
padre.
Era
immagine concreta di un Dio grande e potente.
Era
fonte di tremore e certezze.
Oggi
che ho trent’anni
non posso
più averne paura.
Ha
perso molto nella vita. Non è immune da colpe.
La
mia maturità tardiva ha dovuto attendere
la
sua dolorosa morte simbolica.
6.
Quando
ero bambino
odiavo
l’estate,
l’afrore,
il sudore. Amavo il rigore
del
freddo, l’ascesi invano tentata.
Oggi
che ho trent’anni
amo le
estati precoci,
i
pomeriggi abbracciati con lei nuda,
le
perle di sudore di cui mi arricchisce,
scopertomi
meridiano e sensuale.
(1997)
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