giovedì 11 febbraio 2016

profezia e provocazione: Allen Ginsberg


La nascita del movimento Beat

Il movimento beat (che dopo anni di eclisse sta è tornato al centro di un diffuso interesse con ristampe e mostre) nacque con il reading di San Francisco del 1956: maggiori esponenti ne furono Jack Keruac (Sulla strada), William Burroghs (Il pasto nudo), Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti e Allen Ginsberg.

La critica alla società capitalistica

La beat generation sviluppò una critica radicale della società borghese e il rifiuto della mercificazione capitalistica, ispirandosi al modello di Walt Whitman, che nell’Ottocento aveva coniugato nella sua poesia. anarchismo democratico, vitalismo e individualismo. I beat (“battuti” ma anche “beati”) giravano l’America con mezzi di fortuna, praticavano il libero amore, rifiutavano la logica della produzione, sperimentavano droghe, approfondivano la conoscenza delle religioni orientali. In maniera confusa essi avvertivano i limiti dello sviluppo neocapitalistico ed individuavano alcune possibili “vie di fuga”.
  
I capolavori

L’opera più celebre di Ginsberg, L’Urlo, uscì nel 1956 e mise in subbuglio il mondo delle lettere e non in America. È la descrizione di un mondo degradato in cui si aggirano angeli oramai senza aureola in un’America-Moloch avida del sangue dei suoi figli migliori. La nota finale esplicita una sorta di teodicea in cui tutto il creato appare come Santo.
L’altra fondamentale opera di Ginsberg è Kaddish, un lamento funebre dedicato alla madre (ebrea, russa) morta in un manicomio
Tra le esperienze ricorrenti della vita di Ginsberg ci sono quelle con le droghe, in particolare lisergiche. Egli tende ad allargare i confini della coscienza per attingere alla fusione con il tutto e alla perdita dell’individualità. Nei momenti epifanici, però, subentra la paura della morte.

«Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche,
trascinarsi per strade di negri all’alba in cerca di droga rabbiosa».

Voce critica dell’America?

Negli anni Sessanta Ginsberg è diventato una delle voci del movimento hippy. La sua è stata essenzialmente una ricerca spirituale, accompagnata da battaglie civili: una vita nomade che negli ultimi anni si era, però, sedata e normalizzata con l’insegnamento nelle università.

Poesia e profezia

Nei momenti più alti la sua poesia si pone come ricerca religiosa, profezia, canto della vita. La parte più viva dunque della sua opera non appare quella appiattita sull’attualità con toni spesso oratori, ma quella che invoca una spiritualità nuova che àncori un nuovo agire politico.
È necessaria dunque una lettura attenta della vasta opera poetica di Ginsberg per cogliere quegli elementi ancora vitali e separarli da quanto di velleitario condivide invece con buona parte della produzione Beat.


I Selected Poems 1947-1995, antologia di tutta la sua opera curata dal poeta stesso, sono stati tradotti dal Saggiatore con il titolo Papà respiro addio.

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