lunedì 4 marzo 2024

Luca Rando su "Spes contra spem"

 


                                        «Le vane 

lusinghe trapassano, gli applausi 

svaniscono in luoghi deserti.

Resta l’opera costruita nel tempo: 

un uomo, una vita». 


Recitano così alcuni dei versi di questo nuovo lavoro di Nicola Sguera che traccia il percorso esistenziale di un io che “spera contro ogni speranza”, nonostante tutto. I versi, introdotti nelle varie sezioni da uno scritto in prosa che guida la lettura, attraversano il vivere tenebroso, alienato, solitario, in fiamme, segnato dalla morte, per aprirsi alla speranza, una speranza che non è illusione ma sprone all’agire, fatta di persone vere, di corpi da amare e da curare (la moglie, la figlia, gli amici, gli allievi, le sorelle, Maria…).  E in questo percorso, che è da dentro a fuori, da sé verso l’esterno e ritorno, al centro c’è il Deus che segna l’incontro, la comunione tra morte e amore, tra contra spem e spem, tra sofferenza e cura. Giunto a metà del cammino esistenziale, con questo nuovo libro di poesie Sguera continua il suo percorso di chiarificazione, anche attraverso la semplificazione del verso, la brevità dei testi, per cogliere attraverso di loro una luce nuova, per arrivare ad accettarsi «creatura imperfetta».