giovedì 18 febbraio 2016

Il noce

L’ombra del noce, la sua frescura donata
nei giorni più arsi dell’anno, quando il cuore
brucia rivivendo il suo scacco. Quest’albero,
cresciuto su terra nutrita dai morti,
mi offre rifugio dal tempo. Qui sento
che passato e futuro si fondono,
ogni attimo, ogni attesa divenendo καιρός.

Il noce è corteccia, ramo, foglia, frutto offerto
agli avidi denti del mio cane. Mi specchio,
nella sintesi mirabile, io,
frantumato, scisso, lacerato, ambisco
alla sua dedizione, salda in sé stessa
eppure generosa.

Ti ringrazio per l’ombra diurna,
per il riparo che mi offri
quando troppo cielo pesa sulle mie paure.

Qui si schiudono porte per nuovi inizi,
epifanie terrestri, nutrite da linfe stellari.


luglio 2008-febbraio 2016

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