Come per Tarkovskij è difficile stabilire
quale dei (purtroppo) pochi film di Kubrick sia il “migliore”. Ciascuno di essi
ha plasmato un pezzo della mia visione del mondo, delle mie paure, delle mie
speranze.
Full
Metal Jacket
è una duplice discesa negli inferi dell’animo umano. La guerra è il pretesto
per scrutare nel cuore dei protagonisti in una contro-educazione “sentimentale”
il cui esito finale è il ripudio di ogni visione irenica della vita. Il cinismo
del soldato Joker è l’ultima parola.
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