Questo film ha cambiato la mia vita. Per la
prima volta sorsero in me, che all’epoca (1982) ero un adolescente (quasi)
spensierato, che guardava i Mondiali tifando Brasile, e non si poneva
interrogativi sui massimi sistemi, pensieri originali, che non erano il frutto dell'educazione, delle religione cattolica in cui ero cresciuto. Folgorato anche visivamente, la questione
della vita artificiale, dell’anima, della “mortalità” iniziò a diventare un
rovello. Posso dire che lì è iniziata la mia vera passione per la filosofia. Ci
scrissi anche un tema di italiano che mi spiace non aver conservato. Sarebbe
assai bello oggi vedere cosa pensava, in maniera acerba, il ragazzo che fui.
Avrei scoperto dopo la grandezza dello scrittore da cui l’opera era ispirata.
Più di ogni altro film di fantascienza il mondo piovoso e meticcio di Scott ha plasmato il mio immaginario.
Più di ogni altro film di fantascienza il mondo piovoso e meticcio di Scott ha plasmato il mio immaginario.
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