domenica 31 gennaio 2016

L'arte del transito III (Aforismi 1989-2009)




Il digiuno

A cosa serve il digiuno? Agli occhi dei più si tratta di una sorta di espiazione o di “fioretto”: nel primo caso per emendare qualche colpa con una rinunzia, nel secondo per donare a Dio una sacrificio. Queste idee possono contenere una parte di verità: il digiuno può essere anche espiazione o “fioretto”. Ma non dovrebbe essere essenzialmente questo. Esso dovrebbe servire a rendere il corpo più presente alla preghiera. Dunque, scindere il digiuno dalla preghiera è insensato. È molto facile ricadere nella dimensione “volontaristica” del digiuno: è, comunque, una dimostrazione di forza interiore. Assolutamente inutile, fuori bersaglio se slegata dalla preghiera. Non mangiare permette di non affaticare l’organismo nelle funzioni digestive. Questo dovrebbe portare ad una mente sgombra, pronta a mettersi in contatto con il divino. Non bisogna mai far diventare il digiuno una pratica slegata dalla sua funzione primaria: questo può creare degli eroi, non dei santi.

Fuori Legge

Cristicità dell’età moderna: l’uomo senza la legge. Cfr. San Paolo: «indipendentemente dalla legge». Ogni popolo, ogni civiltà (anche quella islamica) ha avuto la sua sharia. Solo Cristo non pone quest’interfaccia fra Dio e il mondo (o meglio conferma la legge esistente: per ogni popolo come voleva la Weil?). Ma afferma anche una legge operante ad un livello diverso, una legge nuova e paradossale che, pur richiedendo obbedienza, non specifica che  cosa dobbiamo fare e non fare ma solo come atteggiarci. È in questo spazio di inaudita libertà – che vanamente la Chiesa ha cercato di riempire con i suoi catechismi – che è nata la modernità, uso distorto della libertà (senza amore). Il compito dell’uomo futuro: l’amore libero, la libertà che si nutre di amore.

Visione/ascolto 

Visione/ascolto: cristianesimo/platonismo. Il cristianesimo non esclude la visione,  ma sulla terra si deve privilegiare l’ascolto (Mosè, Abramo). Solo al compimento c’è la «luce del Tuo volto». Il platonismo, come tutte le gnosi, aspira alla visione ancora in vita. 

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