domenica 10 gennaio 2016
Sexton [Con pietà per gli avidi]
With Mercy for the Greedy
For my friend, Ruth, who urges me to make an appointment for the Sacrament of Confession
Concerning your letter in which you ask
me to call a priest and in which you ask
me to wear The Cross that you enclose;
your own cross,
your dog-bitten cross,
no larger than a thumb,
small and wooden, no thorns, this rose-
I pray to its shadow,
that gray place
where it lies on your letter ... deep, deep.
I detest my sins and I try to believe
in The Cross. I touch its tender hips, its dark jawed face,
its solid neck, its brown sleep.
True. There is
a beautiful Jesus.
He is frozen to his bones like a chunk of beef.
How desperately he wanted to pull his arms in!
How desperately I touch his vertical and horizontal axes!
But I can't. Need is not quite belief.
All morning long
I have worn
your cross, hung with package string around my throat.
It tapped me lightly as a child's heart might,
tapping secondhand, softly waiting to be born.
Ruth, I cherish the letter you wrote.
My friend, my friend, I was born
doing reference work in sin, and born
confessing it. This is what poems are:
with mercy
for the greedy,
they are the tongue's wrangle,
the world's pottage, the rat's star.
Anne Sexton
CON PIETÀ PER GLI AVIDI
Per la mia amica, Ruth, che mi esorta a prendere un appuntamento per il sacramento della Confessione
Riguardo alla tua lettera in cui mi chiedi
di chiamare un prete e in cui mi chiedi
di indossare la Croce che accludi;
la tua croce,
la tua croce rosicchiata dal cane,
non più grande di un pollice,
piccola e di legno, senza spine, questa rosa -
Prego la sua ombra,
quel luogo grigio
che si allunga sulla tua lettera … giù, giù.
Detesto i miei peccati e provo a credere
alla Croce. Tocco i suoi teneri fianchi, il suo volto dai contorni scuri,
il suo collo robusto, il suo bruno dormire.
È vero. È
un bel Gesù.
È gelato fino al midollo come un tocco di manzo.
Come – disperato – voleva ritrarre le braccia!
Come – disperata – tocco gli assi verticale e orizzontale!
Ma non ci riesco. Avere bisogno non significa credere.
Per tutta la mattina
ho indossato
la tua croce, appesa con uno spago intorno al collo.
Batteva piano come il cuore di un bimbo,
che batte attraverso la madre, aspettando quietamente di nascere.
Ruth, la tua lettera è cara.
Amica mia, amica mia, sono nata
scrivendo volumi e volumi sul peccato, e
confessandolo. Ecco cos’è la poesia:
con pietà
per gli avidi,
è la lotta della lingua,
la zuppa del mondo, la stella del ratto.
(Traduzione di Anna Rita Margio e Nicola Sguera. Grazie a Lino Ascione)
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