La notizia di ieri relativa all’ex ministra
Nunzia De Girolamo è destinata ad incidere profondamente, a mio avviso, nella
campagna elettorale per la conquista del Comune.
Il Gip Cusani ha utilizzato parole
pesantissime («associazione a delinquere») per definire la corte dei miracoli
che, sempre secondo l’accusa, avrebbe occupato militarmente l’ASL di Benevento,
utilizzandola come strumento di costruzione di consenso clientelare.
La vicenda ci dà uno spaccato miserevole della
politica locale e nazionale, mostrando plasticamente quanto fossero vere le
parole di Enrico Berlinguer («I partiti hanno
occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno
occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende
pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV,
alcuni grandi giornali»). Un
bravo scrittore potrebbe trarne caratteri esemplari della storia patria
deteriore: l’avvenente politica che predilige il turpiloquio, il “traditore”
(Capezzone, coordinatore PDL ma in contatto segreto con Del Basso De Caro) e
tante altre maschere della commedia italiana. Insomma, Benevento-Italia.
La clamorosa svolta giudiziaria di questi giorni però è
tegola imprevista per Clemente Mastella, che, in pompa magna, e addirittura
dimenticando lo scambio velenosissimo di messaggi e le promesse di querela, aveva
stipulato alleanza, Berlusconi benedicente, con la ex pupilla del signore di
Arcore, poi traditrice per la “cadrega” ministeriale, poi “figliola prodiga”
(invero assai!), tornata nelle braccia del suo vecchio (letteralmente) mentore.
Per altro a Benevento la vox populi ha sempre ironizzato sul
numero di consensi effettivi della Nunzia, ritenuti pochini. E, dunque, ha
fatto bene Mastella a stipulare questa alleanza? Cui prodest?
Io non posso che rallegrarmi. Come amo dire spesso, da anni: non sarò Clemente. Si badi: negli anni Novanta ho imparato che non esistono scorciatoie
giudiziarie al rinnovamento della politica. Non mi interessa l’aspetto
giudiziario in sé. Ma le intercettazioni ci danno uno spaccato talmente
raccapricciante di come i politici di professione intendano la cosa pubblica
che la trovo occasione preziosa per diffondere presso un’opinione pubblica
spesso anestetizzata il reale spessore di una sedicente classe dirigente (anche
giovane!) che vorrebbe guidare il paese o la mia città.
Sia Nunzia di sventura,
dunque, per il Clemente iracondo degli ultimi giorni, aggredito dai senza casa,
scortato, audace al punto da rinunziare alla scorta. Che farà ora? La difenderà dai magistrati "cattivi"? La scaricherà? Fingerà di non conoscerla?
Facendo un passo indietro sarebbe interessante che qualcuno
con strumenti più aguzzi dei miei raccontasse la storia del potente che è
dietro la fanciulla, quel Nicola De Girolamo, eterno e inossidabile direttore
del Consorzio Agrario dove fa il bello e il cattivo tempo. Uno dei misteri “gloriosi”
della nostra città.
Noi stiamo arrivando, comunque. Con gentilezza e fermezza metteremo le mani nei fanghi metaforici e reali prodottosi negli ultimi anni. Senza compromessi, senza conflitti di interessi. Nella Benevento a 5 Stelle non ci sarà spazio per queste “maschere”.
Noi stiamo arrivando, comunque. Con gentilezza e fermezza metteremo le mani nei fanghi metaforici e reali prodottosi negli ultimi anni. Senza compromessi, senza conflitti di interessi. Nella Benevento a 5 Stelle non ci sarà spazio per queste “maschere”.
L’onestà, scriveva Mark Twain, è la migliore di tutte le arti
perdute.
Ridiamole dimora.
P.S.
Doveroso chiudere con un omaggio canoro.
P.S.
Doveroso chiudere con un omaggio canoro.
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