venerdì 12 dicembre 2025

Simone Savoia su "Euthymios"

 


Ho trovato la scrittura di Euthymios calda, accogliente, mi ha dato un senso di pace mentre leggevo.

Penso che la fase di ricerca prima della stesura abbia richiesto pazienza certosina: il lessico tecnico di alcuni utensili o ambienti, gli odori, i sapori, le usanze, i posti, le strade, le rotte, sono tutti descritti in maniera credibile, evocativa  di un mondo altro rispetto al nostro e comunque così storicamente legati.

È visibile una volontà di approdare a un punto che in qualche modo accolga e sintetizzi l’esperienza di vita nonostante penso che la stagione dell’“in/quieta ricerca” non sia ancora conclusa.

Ho avuto l’impressione leggendolo all’incirca in un mese che quest’opera al di là dell’intento di ridiscutere la figura del Gesù storico sia stata un pretesto anche per un personale bilancio dell’autore

La vita di Euthymios è la vita (spirituale s’intende) di tutti noi che siamo sempre in conflitto o meglio in ricerca di sé e del divino che sono un po’ la stessa cosa per chi crede che abiti dentro di noi.

Penso sia un tentativo ben riuscito di approdo alla quiete, di rendersi conto e far rendere conto al lettore che alla fine fa parte tutto del viaggio, i dubbi, la fede in qualcosa o qualcuno (il logos per esempio) e la messa in discussione della stessa, strumenti per provare a conoscere e leggere il mondo.

Si riconosce l’autore anche (per chi lo conosce) nell’ansia di giustizia, nella rabbia contro il potere e i suoi soprusi, nell’astensione dalla carne. 

Il genere del romanzo storico mi sembra una scelta felice per trattare temi universali volendo dare un proprio contributo.

Ho un unico dubbio sulla scelta di lasciare i nomi traslitterati all’antica: è vero che costringono il lettore a indugiare e a farlo entrare in una dimensione altra rispetto alla nostra ma penso anche a quella fetta di lettori che potrebbe avvertire poca scorrevolezza nella lettura.

Mi auguro che il libro sia letto da più persone possibili: ciascuno di noi ha bisogno di comprendere e riunire in comunione con le proprie contraddizioni il proprio io.

Simone Savoia*


* Simone Savoia ha studiato con Nicola Sguera e si è diplomato nel 2010.

Ora insegna in una scuola media di Legnano.




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