sabato 10 febbraio 2018

La rivoluzione gentile 20 (Coraggio)



Ho ammirazione incondizionata per chi ha il coraggio delle proprie idee. Un poeta (fascista ma grande poeta) ha scritto: «Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui». Dante mette gli ignavi nell’Antinferno. 
Peccato che la concezione “agonistica” e civile della vita del fiorentino non abbia ispirato la letteratura italiana, tutta petrarchesca anche nel pavido rifugio all’ombra dei poteri dati. Per questo motivo ho apprezzato l’endorsement di un nostra concittadina, che con parole vibranti invita tutti a pendere posizione, senza tatticismi. 
Il campo della politica è un campo necessariamente conflittuale. Lascio volentieri alle “anime belle” la nausea e il disgusto per l’asprezza dello scontro. La politica è sempre prosecuzione della guerra con altri mezzi. È ontologicamente “polemica” (e πόλεμος in greco significa appunto guerra). Sento affine chi non ha paura di schierarsi senza calcoli (pur ricoprendo incarichi delicati nella pubblica amministrazione), consapevole della posta in palio. Contro il nichilismo passivo e rassegnato di chi crede immodificabile lo stato di cose presente, inevitabilmente corrotta la politica, ancora una volta qualcuno reclama la possibilità di un cambiamento: rivoluzionario. Non dobbiamo avere paura delle parole! Rosanna reclama questa rottura che si radica da una parte nella condivisione degli ideali e degli obiettivi del Movimento, dall’altra nella scelta delle persone che questi ideali devono far vivere. 



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