martedì 15 novembre 2016

Περί Πολέμου



Non “Contra bellum”. Piuttosto “De bello”. O, meglio, in una lingua originaria: Περί Πολέμου.

«Cos’è questa guerra stipata nel cuore della natura? Perché la natura lotta contro se stessa? Perché la terra combatte contro il mare? C’è forza vendicativa nella natura».

Πόλεμος πάντων μν πατήρ στι, πάντων δ βασιλεύς.

Alla pace ineffabile non anelo
in questa vita. Guarisco per crisi,
rivoluzioni e scontri permanenti
campali di cellule e batteri.

Che il conflitto sia.

Forze in tensione,
cavalco una potenza buona e vitale.
Genero con l’arco e la lira.

«La guerra appartiene alla nostra anima in quanto verità archetipica del cosmo».

Un gatto nero come una pantera
è giunto improvviso alla nostra campagna,
venendo da chi sa quali lotte inaudite.
Sottili gli occhi di disprezzo,
come sapesse la sua forza.
Ne ha accecati tre dei nostri,
tra i più grassi, uno uccidendolo.
Per la prima volta
- eppure so che obbedisce a una legge -
ho sognato di finirlo con rabbia
a bastonate, liberando cuccioli
e mamme dall’incubo.


Queste parole sono dedicate alla memoria di Carmelo Bonifacio Malandrino.

[Testo dell'intervento di "Poeticamente contro la guerra", che fonde due mie poesie, una inedita, una edita, attraverso frammenti di Malick, Eraclito e Hillman]. 

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