venerdì 10 giugno 2016

«Il caso del filosofo che diventa re di preferenze»


L'articolo uscito a caldo di Antonio Tretola contiene alcune indicazioni utili che vanno ben oltre la mia persona:
1) il confronto con due "signori delle preferenze" fa emergere una possibilità che mi piace additare ai più giovani. Non è necessario essere lo yes-man di un politico importante o il figlio di un imprenditore importante per avere consenso;
2) la filosofia (pur essendo io un semplice professore di Liceo e non un filosofo come Antonio scrive), se declinata correttamente, può essere uno strumento di comprensione della realtà e prassi trasformatrice; 
3) fare una campagna elettorale di contenuti, utilizzando un linguaggio nuovo e gli strumenti "social", cercando elettorato consapevole e non voto amico o parentale, premia. Anche in questo caso un'indicazione per i più giovani. 
Se dovessi scegliere la mia nemesi in questa campagna elettorale direi che è il giovane Cambareri. Figlio di un noto imprenditore, già candidatosi a Cervinara qualche anno fa, ha tappezzato la città di 6x3 che immagino siano costati non poco. Nessuna idea, nessuna nota alla stampa, uno slogan di banalità sconcertante. Una jeunesse dorée il cui messaggio devastante voleva essere: con il denaro è possibile comprare tutto, anche il consenso. 
La politica può cambiare anche nelle sue forme comunicative e nei suoi linguaggi. Non esiste solo il marketing (e questo lo dico anche ad una parte dei miei compagni di percorso, vittime anch'essi talvolta di tale perniciosa illusione). Se il mio successo personale, inatteso, può avere un senso mi piacerebbe fosse questo. Utilizzando il linguaggio del marketing direi: ragazzi, studiate filosofia (e tante altre cose)! Diventerete credibili agli occhi della gente, che non ha più bisogno di αἴσθησις ma di ἐπιστήμη. O almeno di una δόξα argomentata (e, dunque, ragazzi, studiate anche il greco, se possibile, che vi darà il codice della politica occidentale).


Ovviamente, ora è tutto da dimostrare. In particolare che gli intellettuali sappiano badare al concreto. Non sarà impresa facile passare da Heidegger alle delibere. Le oltre 800 persone che mi hanno conferito mandato di vigilare e proporre mi impongono di mettermi a studiare.


P.S.
Grazie ad Antonio Tretola, sempre molto attento. In particolare perché, durante il Focus sull'urbanistica a Piazzetta Arechi II, con l'amabile sarcasmo che mi ha sempre riservato da milanista e "realista" in politica, aveva profetizzato che avrei conteso le scettro delle preferenze a Luigi Scarinzi. 

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