domenica 27 ottobre 2013

diario 2013 (3)



25 agosto (San Cumano)

Un senso “sovrano” di sereno controllo. Anche sulla fame.
Ho finito di rileggere i Fogli d’Hypnos, del maestro/guida della stagione che continua a dischiudersi di ricerca e scrittura.
Ferma decisione di ridurre il tempo in rete.

26 agosto (San Cumano)

Stanchezza, “tentazioni”, pigrizia. So che questa è la sfida da vincere ritornato in città. Cosa ne sarà dell’equilibrio sovrano trovato in alcuni giorni di questa estate? Nel profluvio di parole e immagini? La candela brucia anche stasera. Falene, Icaro. Si fondono con cera e fiamma.

28 agosto (San Cumano)

Ho contemplato la pioggia torrenziale che nutriva la terra.
Non dire più: “il mio corpo” ma “io, nella complessità psicofisica. La grande scoperta di questa estate: quando curo il mio “corpo” curo la mia “anima”. Non è uno strumento al servizio di un bene maggiore ma fine in sé. Sogno di portare alla luce il mio corpo “guerriero”. Estate illuminante. La sfida dell’inverno è ardua, ma val la pena accettarla.

29 agosto (San Cumano)

Per la prima volta la “volontà” progettuale non mi pone scadenze. Ho la “direzione”, il senso dei giorni, ma ogni cosa ha fine in sé, finanche queste lettere a mano che mi costringono a concentrarmi. E come se avessi capito finalmente che vari ambiti delle mie “vite” vanno integrati, ma non ancillarmente a presunti scopi superiori. E come se avessi capito, nelle fibre più intime di me, che ogni attimo va abitato compiutamente in sé. E quindi non c’è il pathos “della fine” delle altri estati. Al contrario, avendo ritrovato un percorso non vincolante, finalmente vari momenti della vita mi appaiono connessi. Non vorrei più “nuovi” inizi ma un consapevole abitare il fluire dei giorni fatti di attimi. 

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