venerdì 9 marzo 2018

La rivoluzione gentile 31 (Emozioni)

Difficile scrivere... Siamo ancora nell’emozione che ci ha stordito. Non perché quanto accaduto non fosse in qualche modo prevedibile. Al contrario, come amavamo dire ovunque andassimo, se tutte le persone che lo dicevano ci avessero votato, avremmo preso l’80%... Però vederlo, viverlo attimo per attimo nella luogo che, dalle Regionali, è diventato punto di aggregazione, di incontro (e di scontro) è un’altra cosa: sentire gli exit-poll già confortanti, poi iniziare a ricevere da quelle persone straordinarie che hanno fatto i rappresentanti di lista fino a notte fonda messaggi con i primi dati parziali ma incredibili, vedere sgretolarsi il potere dei Mastella, dei Del Basso De Caro e dei De Luca, è stata esperienza incredibile, e ancora da metabolizzare.
Sabrina, Danila e Angela sono in Parlamento! Scriverlo è così strano... Il Sannio ha finalmente una rappresentanza a cinque stelle. Tre donne “normali” e proprio per questo “eccezionali”, nel mondo fino a ieri egemonizzato dalle Nunzie calate dall’alto senza alcun merito pregresso. Una rivoluzione.
Io non so cosa accadrà nei prossimi mesi. Seguo come tutti. Posso solo continuare, con Marianna, a fare il mio lavoro quotidiano come consigliere comunale, posso solo continuare ogni giorno a proporre e a vigilare. Benevento è un’anomalia evidente: è guidata da un Sindaco che rimane sostanzialmente un politico e che mai è divenuto un vero amministratore. D’altronde il suo impegno in questa campagna elettorale, non solo per la moglie, ma per accreditarsi di nuovo come leader (locale) di Forza Italia è significativo. Dopo aver fatto fuori la De Girolamo con un’operazione che dimostra il suo machiavellismo di fondo (e anche la sua “spietatezza” politica: nulla vi sarà perdonato...), è entrato nel partito che riteneva egemone della Destra con sul carico di (presunti) voti, portati di dono da consiglieri (spesso transfughi da altre forze politiche) e assessori (spesso provenienti da altre aree politiche). Purtroppo le cose non sono andate come voleva (insieme al patron della Lazio, Lotito). Di qui l’astiosa conferenza stampa, già leggendaria, con il suo «Festeggeremo a Mondragone». Ma anche la “leghizzazione” del suo mandato. Perché lui sa che Berlusconi è a termine e che il prossimo leader della destra sarà Salvini. Meglio portarsi avanti, dunque, con il lavoro.
Intanto la città langue. Pochissime le cose fatte. Finita la luna di miele con i cittadini.
Non è ancora il momento di un’analisi complessiva di quanto accaduto. Bisogna continuare a leggere e studiare. 
Io so che le chiavi di lettura utilizzate per i mutamenti in atto sono corrette. Quando scrivevo del populismo ora lo ritrovo scritto su tutti i quotidiani. Quando denunziavo del disagio intollerabile che percorre la società meridionale ero nel giusto. Ora lo vedono tutti. Dopo il fallimentare tentativo di una “narrazione” altra tentato da un mediocre politico come Renzi.
È sicuramente un inizio. Noi dobbiamo continuare ad ascoltare i bisogni reali, quelli delle persone che vogliono lavoro o un minimo di sicurezza economica. E dobbiamo rimanere fedeli a quei principi e a quelle regole che ci rendono credibili di fronte alla gente. Dobbiamo rimanere, insomma, persone normali. Come Sabrina, Angela e Danila.



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