Cara Vittoria,
mi rivolgo direttamente a te, in pubblico, dopo aver
ponderato bene se fosse opportuno o meno scrivere delle tue scelte politiche. E
sempre più, nei giorni del trapasso fra un anno e l’altro, mi è parso doveroso
farlo.
Ricapitoliamo:
1) ti sei candidata alle amministrative di
giugno con una lista (“Sfidiamoli”) composita negli uomini e nelle donne con
storie politiche profondamente diverse tra loro, sebbene il milieu più evidente
pareva essere quello di una destra “conservatrice” (e hai avuto l’appoggio di
Adinolfi); in ogni caso, ti presentavi come alternativa al centro-sinistra, che
accusavi quotidianamente di malgoverno, e a Mastella;
2) non hai lesinato critiche
al Movimento Cinque Stelle, del quale tentavi di riprendere alcune tematiche.
3) Durante il ballottaggio hai invitato in maniera vibrante a votare per
Mastella in segno di discontinuità.
4) Poche settimane dopo rompevi con il Sindaco
per motivi imperscrutabili e iniziavi ad attaccarlo quasi quotidianamente e, si
direbbe, a prescindere.
5) La settimana scorso, in splendida solitudine (avendo
perso pezzi sin da giugno), pur continuando a parlare a nome di “Sfidiamoli”,
hai annunziato l’ingresso in quello stesso, identico PD che avevi denunziato
fino a pochi mesi prima, considerandolo fomite di ogni male della città.
Non so cosa ti abbia spinto a questa scelta. Ho attaccato
duramente Luigi Scarinzi in Consiglio Comunale, che (almeno per ora) ha solo
abbandonato il gruppo consiliare del PD, rimanendo all’opposizione. Il 17 giugno scrivevi di «salti di vera
acrobazia» cui «abbiamo assistito in questi anni». I tuoi, però,
perdonami la franchezza, sono da record, anche per i tempi ristrettissimi in
cui avvengono.
Hai tentato di giustificare (per altro su FB sono solerti tuoi apologeti che i maligni ritengono fake riconducibili al tuo entourage...) la scelta dicendo che il PD è in discontinuità con il decennio
pepiano. Sai bene che non è vero. Malgrado l’Aventino interno dell’ex Sindaco,
il gruppo dirigente è il medesimo. Non c’è stato alcun rinnovamento. Non so, dunque,
cosa ti abbia spinto a questa scelta. Ho letto un’interessante analisi di Enzo Colarusso, che trovo persuasiva. In ogni caso, quello che ci tenevo a dire,
come sempre con franchezza, è che trovo queste scelte sbagliate e dannose per
la credibilità della politica. Stai utilizzando i (pochi) voti raccolti su un
progetto politico per una carriera tutta personale. Non è corretto nei
confronti di chi ha supportato quel progetto (per quanto sbilenco e
velleitario) e nei confronti degli elettori. La credibilità della politica e la
fiducia delle persone si conquistano con la coerenza di tutti noi.
Permettimi infine
di sottolineare un altro “danno” avvenire della tua scelta. La città ha bisogno
di un’informazione libera dai condizionamenti, soprattutto della politica (il
che non vuol dire che un giornalista non debba e non possa schierarsi).
Qualunque cosa accada, la tua parola da ora in poi sarà una parola faziosa e di
“parte” (o meglio: di partito).
Ti confesso,
dunque, cara Vittoria, tutta la mia delusione. Benevento ha bisogno di persone
coerenti, di modelli positivi e da emulare (come tu lo sei stata in altri
ambiti, esistenziali e professionali).
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