giovedì 14 novembre 2013

Per aspera - Giovanna Lizza


Caro Nicola,  [...] dopo In quieta ricerca non ho smesso di seguire un itinerario di domande e risposte possibili, a partire dalle tracce che hai lasciato in quel libro.
E ora non si torna indietro dopo queste poesie, che hanno dato corpo a paure, angosce, illusioni.
La preghiera impetrata a un Dio perché Dio sia; la Vita tradita nelle esistenze considerate minori; il senso di protezione effimero, eppure necessario da infondere a chi ne ha bisogno per crescere sorridendo; l'altro che non è più ritmo di tempesta, ma di onda che culla rassicurante; il gelo dell'ultimo respiro. Lo sguardo su chi inconsapevole è già ciò che resta di noi. Traslati di memoria buoni e cattivi come i giorni della vita. Le tue parole hanno scolpito le mie sensazioni, liberandole, ma legando me. I tuoi versi hanno tracciato l'identità di un uomo che si muove nella fragilità dei nostri tempi con trasparenza e disincanto, senza conoscere la resa, seppure combattendo con armi da sconfitta. 

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