domenica 21 gennaio 2018

valori non negoziabili

I fatti. Tre giorni fa una persona ci fa pervenire foto di un volantino in cui si annunzia gita a Predappio in partenza ad aprile da San Leucio (del Sannio) con la presenza del parroco di San Giovani di Ceppaloni (per altro frequentata anche dal Sindaco di Benevento, Clemente Mastella), Padre Robert, e visita alla tomba del Duce. 
Nel volantino ci sono una serie di (molto interpretabili) suggerimenti ai partecipanti (per esempio osservare il silenzio dove c’è la videosorveglianza...).
Io e Marianna (Farese) ne parliamo e riteniamo la cosa degna di essere segnalata all’opinione pubblica.
Scoppia il pandemonio nel mondo reale e nel mondo virtuale. Padre Robert viene raggiunto da giornalisti: dichiara tante cose (molte discutibili), alla fine getta la spugna. Non andrà a Predappio. In rete il variegato mondo fascista e neo-fascista ci riempie di contumelie.
In particolare una storica militante della destra beneventana, Ida Santanelli, articola una surreale argomentazione: poiché i consiglieri pentastellati non hanno votato contro la dichiarazione di dissesto (a suo dire sicuramente evitabile) non hanno diritto a parlare, men che mai di una vicenda di così poco conto. Quanto accaduto per altro ha funzionato da cartina di tornasole per far emergere quanta “nostalgia” (e aggiungo per molti: quanta ignoranza storica) ci sia anche in altre formazioni politiche.
L’altra accusa, pure surreale e segno di una ingiustificabile ignoranza, non tollerabile in chi vuole essere classe dirigente, è che la segnalazione farebbe riemergere il mai sopito “comunismo” del sottoscritto.
Questo post, dunque, vuole chiarire tre cose fondamentali. 1) Se il sacerdote ha deciso di tirarsi indietro rispetto ad un impegno reso pubblico ci sarà un motivo. Questa scelta (al di là di quanto accadrà eventualmente nelle prossime settimane) è la clamorosa e inconfutabile prova che abbiamo fatto bene a rendere pubblico quanto segnalatoci.
2) I consigli e le morali su cosa possiamo e dobbiamo fare le rispediamo ai mittenti (che per altro non hanno brillato, ad essere teneri, neanche nella sfida elettorale). Non ci servono patenti per svolgere il nostro incarico. Soprattutto da chi critica Mastella e poi ci si allea ora per governare il Paese.
2) L’antifascismo è l’esperienza su cui è nato questo Paese. Ha avuto tante anime. E per saperlo basta leggere un manuale di storia, non sterminate bibliografie. Pensare che sia stato solo comunista denota o malafede o ignoranza. Ed è difficile capire cosa sia peggio. Le mie scelte sono irrevocabili. Lo è l’attivismo nel Movimento 5 Stelle. Lo è, da lunghissimo tempo, l’antifascismo, che per me non è negoziabile. Il che non mi impedisce di lavorare gomito a gomito con persone che hanno percorsi politici diversi dal mio e apprezzarne l’integrità morale.
Cosa è stato per me il fascismo? Parte del “male assoluto” sicuramente. Insieme ad altre esperienze storiche, di destra e di sinistra ovviamente, che sarebbe lungo elencare. Da docente di storia questo non mi esime, quando nell’ultimo anno affrontiamo l’argomento, dal raccontare a tutto tondo questo fenomeno complesso (che per altro non fu «malattia», come erroneamente ritenne Croce, ma compimento di storia lunga dell’Italia ottocentesca). Ad esempio, faccio pensare ai ragazzi alla bellezza dell’architettura fascista a Benevento. Il fascismo, però, è stato innanzitutto un’ideologia fondata sulla forza, sul militarismo, su un nazionalismo aggressivo e imperialista, si è alleato con la feroce Germania nazista, ha approvato le leggi razziali, ha eliminato o segregato i propri oppositori politici, ha condotto l’Italia in una guerra rovinosa. La complessità va rispettata ma il giudizio va dato. E le scelte vanno fatte. Con un comandante della maquis francese, il cui volto campeggia sul mio profilo Facebook da molti mesi, ripeto spesso che «la nostra eredità non è preceduta da alcun testamento». Io sono erede - per scelta consapevole e non per "tradizione" - dell’antifascismo della Costituzione promulgata nel 1948, unico collante di ideologie diversissime (social-comunista, cattolica, liberale, azionista per citare le maggiori).
Aggiungo una chiosa. Pur essendo un “diversamente credente” seguo con trepidazione quanto Francesco sta facendo nella Chiesa cattolica, dopo un papato regressivo come quello ratzingeriano. A Benevento è arrivato da un paio d’anni un Vescovo che mi pare in linea con questa volontà di purificazione che vedo nel mandato di Bergoglio. Mons. Felice Accrocca è fine studioso del santo di Assisi ma sa parlare a tutti. Sta trasformando un organismo sclerotizzato da vescovati sostanzialmente conservatori. Interviene su grandi tematiche spronando la politica a fare il suo dovere. Altrove ho scritto che Benevento rinascerà solo quando il suo cattolicesimo diverrà pienamente “adulto” (perché le radici sono importanti ma vanno curate...). Personalmente mi piacerebbe che quanto abbiamo fatto, attirando offese di ogni tipo e attacchi scomposti (di cui io sono onoratissimo), sia un contributo anche a questo doveroso processo di crescita spirituale. 


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Qualche link:
Il Primato nazionale (!)

Per chiudere una "poèsia"...

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