Il 3 novembre nello Spazio a 5 Stelle si è tenuta una
conferenza-stampa in cui siamo intervenuti io e Carlo Sibilia, nostro portavoce
(avellinese) in Parlamento, dedicata all’azzardopatia e a quanto (non) fatto
dal Comune di Benevento in un anno e mezzo in materia.
Io ho messo in fila semplicemente i fatti, gli impegni presi
e disattesi, gli scivoloni arrivati sulla stampa nazionale, la figuraccia delle
“Iene”. Carlo ha ribadito concetti semplice, patenti...
Ieri e oggi leggo sui giornali una nota della Presidente
della Commissione Affari Sociali, Molly Chiusolo. Si tratta di una persona preparata,
malgrado la giovane età: pignola, precisa, sta conducendo con personalità una
Commissione delicata. È stata tra i pochi eletti con Mastella che ha preso
parola più di una volta in Consiglio (mentre di altri fino ad ora non abbiamo
mai sentito la voce, soldatini silenti). Insomma, una bella personalità che sicuramente resterà
negli anni prossimi sulla scena politica e farà bene (per quanto lontanissima
dal mia sentire).
La nota scritta è sconcertante. Senza dire una parola (se
non che, quanto prima, se ne discuterà nelle sedi competenti), si lancia in una
serie di sarcastiche riflessioni su Carlo Sibilia, ricordando alcune (per lo
più presunte) prese di posizione su temi che nulla c’entrano con il motivo per
cui è venuto a Benevento.
Preliminarmente, e questo è il motivo della presente
riflessione, però, Molly rimarca:
«La prima riguarda la conferma che Nicola Sguera, per le non condivisibili regole dei cinque stelle, non sarà candidato al Parlamento. Potrà, quindi, continuare a farci compagnia e a sostenere le proprie ragioni nel nostro parlamentino».
Dunque, prendendo spunto da risposte date ai cronisti a margine della conferenza-stampa sulle regole che realisticamente il M5S sceglierà per selezionare i candidati alle prossime politiche, Molly immagina una sorta di editto “sibiliano” contra Sgueram. Infatti, il cronista politico de «Il Sannio» così titola:
Trovo interessantissima la scoperta dell’acqua calda (la non candidabilità dei portavoce in carica nei Comuni, nelle Regioni e in Europa) che diventa “la” notizia. Essa lascia emergere i due paradigmi incommensurabili che muovono il nostro agire politico.
Da una parte un incarico viene concepito come trampolino di lancio per una “carriera” politica il cui compimento è il Parlamento. Potremmo definirlo “modello Mastella”. Il nostro attuale Sindaco, infatti, pur negandolo risolutamente, vive l’esperienza di massimo cittadino di una piccola città (dissestata) come trampolino per sé o per i suoi. Poi c’è il “modello a 5 stelle”, ribadito sempre, nei mesi scorsi da Grillo stesso (e riportato da tutta la stampa nazionale...).
Questa è la “diversità” del M5S, incomprensibile a chi vive la politica come “professione” (purtroppo non nel senso weberiano, novecentesco del termine). L’idea che la politica sia una “servizio civile” a termine e da adempiere con «disciplina e onore», come recita con linguaggio giustamente aulico l’art. 54 della Costituzione, è stata una di quelle che mi hanno irresistibilmente attratto verso il Movimento.
Intanto, per tornare alla nota, l’ottima Molly è stata capace di non dire nulla sulla questione azzardopatia... In attesa che il nostro Sindaco, lui invece irresistibilmente attratto dalle sirene romane, favelli e indichi la strada. A meno che, come accade su tante altre questioni delicate, non venga colto da un’afasia difficilmente compatibile con la sua proverbiale logorrea.
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