domenica 23 marzo 2014
Wordsworth - Il cuore mi dà un balzo quando vede...
My heart leaps up when I behold
My heart leaps up when I behold
A rainbow in the sky:
So was it when my life began;
So is it now I am a man;
So be it when I shall grow old,
Or let me die!
The Child is father of the Man;
I could wish my days to be
Bound each to each by natural piety.
William Wordsworth
* * *
Il cuore mi dà un balzo quando vede
Il cuore mi dà un balzo quando vede
un arcobaleno nel cielo:
così era al principio della vita;
così ora per l’uomo che sono;
così sia quando vecchio sarò,
oppure lasciate che io muoia!
Il Bambino è il padre dell’Uomo;
così potrei sperare che tutti i miei giorni
siano legati uno all’altro da pietà naturale.
(traduzione di Anna Rita Margio e Nicola Sguera)
lunedì 3 marzo 2014
(Auto)Intervista politica
Professore, come mai questa adesione al Movimento 5 Stelle, che ha
suscitato un vespaio di polemiche, in virtù della sua storia politica, sempre a
sinistra?
È stata una scelta, le confesso,
difficile, dolorosa per certi versi. Ha significato per me abbandonare le
bandiere, i simboli nei quali mi sono riconosciuto per quasi trent’anni e
andare verso volti, storie, proposte assolutamente nuove per me... Anche ieri,
in una convention (in realtà un Tavolo tecnico, devo ancora abituarmi ad un
linguaggio nuovo per me) molto affollata del Movimento mi rendevo conto che
ero, quasi corpo estraneo, in un mondo nuovo.
Quali i motivi che l’hanno spinta alla scelta?
La consapevolezza della
definitiva fine di un’intera storia politica, iniziata nel dopoguerra.
Probabilmente il momento decisivo è il 2008, quando la cosiddetta sinistra
radicale viene espulsa dal Parlamento, per insipienza soggettiva e per le
scelte di Veltroni. Fu un vero e proprio lutto per me. Già allora mi
interrogavo sul rapporto fra il fenomeno Grillo, guardato con disprezzo da
molti, e la sinistra. Oggi si compie quella duplice storia: l’elaborazione di
un lutto “politico” e l’auspicio che una parte (si badi: una parte!) delle
battaglie che sono state storicamente della sinistra italiana possa trovare
nuove forme nel Movimento 5 Stelle.
Quali?
In primis, quella per una maggiore giustizia sociale. Io credo che
non sia ulteriormente rinviabile un serio progetto di redistribuzione delle
ricchezza (che c’è) attraverso strumenti da vagliare, anche se io sono da
sempre favorevole al reddito di cittadinanza.
Quali gli elementi di novità che coglie nel Movimento?
Due in particolare. Prima di
tutto il superamento della forma classica, novecentesca di organizzazione, in
nome di una valorizzazione dell’attivismo civico (e, dunque, il rifiuto del
professionismo politico). Il Movimento non chiede delega ma impegno diretto a
partire da istanze territoriali. Poi un ecologismo “radicale” ma capace anche
di tradursi in scelte concrete (ieri c’era, all’incontro, una macchina ibrida
all’idrogeno... cose di cui Grillo parlava nei suoi spettacoli già dieci anni
fa).
Non le sembrano fondate le accuse di chi vede nel Movimento un soggetto
politico “carismatico” e “personalistico”?
Siamo di fronte ad un’esperienza
politica innovativa. Vorrei non lo si dimenticasse prima di dare giudizi tanto
definitivi quanto sommari, in itinere,
vorrei dire. Inevitabili, dunque, le contraddizioni. Per quanto mi riguarda,
ritengo il ruolo di Grillo, in questa fase (ribadisco: in questa fase
“adolescenziale” del Movimento) una sorta di “male necessario” per evitare
l’esplosione di un arcipelago composito in tanti pezzi ininfluenti... Grillo è
il “caglio”, il “volto” di un soggetto politico che, però, alla sua base opera
secondo logiche movimentiste. Altri movimenti, come quello dei Girotondi o il
Popolo viola, proprio per la mancanza di questo “caglio” si sono dissolti senza
lasciare tracce durevoli, senza intaccare il sistema dei partiti.
Grillo è stato accusato di essere, però, un autocrate che impone ai
Meetup locali le sue decisioni, come nel caso delle recenti espulsioni...
Se avessi potuto, avrei votato
anch’io a favore delle espulsioni. Pur non riconoscendomi nel linguaggio
bellicoso di Messora («Siamo in guerra»), anch’io ritengo che ci si trovi di
fronte ad un momento drammatico della storia italiana (probabilmente mondiale,
visti i venti di guerra che spirano dalla Crimea...). E, dunque, sono
giustificate anche decisioni apparentemente estreme. Anche in questo caso siamo
di fronte ad un’innovazione che ci vorrà tempo per capire (anche se ben
presente nella storia della sinistra europea): l’idea che i “delegati” siano
portavoce della base e che, quando viene meno il rapporto fiduciario, la delega
venga ritirata. Sono elementi di democrazia “diretta”, resi possibili, su larga
scala, anche dall’innovazione tecnologica. Cose che Rifkin, spesso invitato da
Grillo in Italia, dice da almeno dieci anni.
Lei sarebbe stato favorevole ad un’apertura di credito prima a Bersani
poi a Renzi?
Assolutamente no. Il PD
rappresenta ai miei occhi l’estrema degenerazione della partitocrazia, una
macchina strutturata per l’occupazione del potere e per la costruzione di
carriere personali, fatte salve tante persone che credono ancora in una
dimensione ideale della politica, votate all’insignificanza. Tra l’altro,
sarebbe il caso di non dimenticare il rifiuto di eleggere un Presidente di
altissimo profilo come Rodotà, il meglio che la sinistra ha prodotto,
probabilmente, e il “tradimento” nei confronti di Prodi. Penso, poi, ad una
città come la mia, Benevento, dove il PD si identifica con un politico scafato
e gattopardesco (qualcuno ricorda il suo appoggio a Berlusconi nel 1994 e
D’Alema che al Calandra dovette “sdoganarlo”?) come Umberto Del Basso De Caro, dominus incontrastato, uomo solo al
comando, e Fausto Pepe, ex mastelliano, campione di trasformismo politico in
nome della semplice gestione del potere... Con questo PD bisognava immaginare
una nuova Italia? E il “giovane” Renzi, campione di retorica sofistica, uomo di
“smisurata ambizione”, quanto margine di manovra ha sulle questioni decisive,
quelle economiche? E quanto, invece, come il “giovane” Letta, è eterodiretto da
istituzioni non democratiche e sovranazionali? No, mi dispiace. L’ambizione
smisurata sì ma degna di essere perseguita del Movimento deve essere guidare,
in nome degli esclusi dal banchetto del potere e della ricchezza, una
maggioranza di italiani verso altri lidi, verso tempi meno oscuri.
Che contributo pensa di dare al Movimento?
In prima battuta, il mio voto, a
partire dalle Europee... Per il resto, sono a disposizione, come ho sempre
fatto, con l’umiltà di chi si sente in debito. L’alternativa per me era la
clausura nella dimensione privata. Sarebbe stato non solo il riconoscimento di
una sconfitta definitiva ma anche un gesto comodo e pavido, di un privilegiato
(tale sono consapevolmente). Mi auguro che la mia città e il mio paese vengano
“liberati”, che sia possibile ricominciare a sperare soprattutto per i ragazzi
che guardo spesso con sgomento nelle aule, i miei allievi, molti dei quali
destinati, se non cambieranno radicalmente le cose, ad essere etichettati come
“choosy” o “bamboccioni” perché i loro padri o i loro fratelli maggiori hanno
creato un disastro.
Char - Comune presenza
Le Marteau sans maître, 1934
Commune présence
Tu es pressé d'écrire,
Comme si tu étais en retard sur la vie.
S'il en est ainsi fais cortège à tes sources.
Hâte-toi.
Hâte-toi de transmettre
Ta part de merveilleux de rébellion de bienfaisance.
Effectivement tu es en retard sur la vie,
La vie inexprimable,
Comme si tu étais en retard sur la vie.
S'il en est ainsi fais cortège à tes sources.
Hâte-toi.
Hâte-toi de transmettre
Ta part de merveilleux de rébellion de bienfaisance.
Effectivement tu es en retard sur la vie,
La vie inexprimable,
La seule en fin de compte à laquelle tu acceptes de t'unir,
Celle qui t'est refusée chaque jour par les êtres et par les choses,
Dont tu obtiens péniblement de-ci de-là quelques fragments décharnés
Au bout de combats sans merci.
Hors d'elle, tout n'est qu'agonie soumise, fin grossière.
Si tu rencontres la mort durant ton labeur,
Reçois-là comme la nuque en sueur trouve bon le mouchoir aride,
En t'inclinant.
Si tu veux rire,
Offre ta soumission,
Dont tu obtiens péniblement de-ci de-là quelques fragments décharnés
Au bout de combats sans merci.
Hors d'elle, tout n'est qu'agonie soumise, fin grossière.
Si tu rencontres la mort durant ton labeur,
Reçois-là comme la nuque en sueur trouve bon le mouchoir aride,
En t'inclinant.
Si tu veux rire,
Offre ta soumission,
Jamais tes armes.
Tu as été créé pour des moments peu communs.
Modifie-toi, disparais sans regret
Au gré de la rigueur suave.
Quartier suivant quartier la liquidation du monde se poursuit
Sans interruption,
Sans égarement.
Tu as été créé pour des moments peu communs.
Modifie-toi, disparais sans regret
Au gré de la rigueur suave.
Quartier suivant quartier la liquidation du monde se poursuit
Sans interruption,
Sans égarement.
Essaime la poussière
Nul ne décèlera votre union.
* * *
Presenza comune
Tu hai fretta di scrivere,
come se fossi in ritardo sulla vita.
Se è così procedi alle tue fonti.
Affrettati.
Affrettati a trasmettere
la tua parte di meraviglioso di ribellione di generosità.
È vero, sei in ritardo sulla vita,
la vita inesprimibile
la sola in fin dei conti alla quale tu accetti di unirti,
quella che ti viene rifiutata ogni giorno da esseri e cose,
dalla quale ottieni e a fatica qua e là scarni frammenti alla fine di lotte all’ultimo sangue. Fuori di essa, ogni cosa non è che agonia sottomessa, fine volgare.
Se incontri la morte durante il tuo faticoso lavoro,
ricevila come la nuca coperta di sudore trova buono il fazzoletto asciutto, chinandoti.
se vuoi ridere,
offri la tua sottomissione,
mai le tue armi.
Sei stato creato per momenti poco ordinari
cambia te stesso, sparisci senza rimpianto
agli ordini di un dolce rigore.
Quartiere dopo quartiere l’eliminazione del mondo prosegue
senza interruzione,
senza smarrimento.
Disperdi la polvere
Nulla rivelerà la vostra unione.
(Traduzione di Anna Rita Margio e Nicola Sguera)
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