Per la prima volta quest'anno sto affrontando, con una mia classe, il Risorgimento come rivoluzione mancata, sicuramente non di popolo. Mai sono riuscito ad affrontare la Resistenza, se non in maniera scolastica. Materia incandescente per me. In ogni caso, nell'amarezza di questo tempo, non posso non riscontrare nei momenti decisivi della nostra storia una spaccatura che diventa tratto originario, stigma indelebile. A differenza degli americani (4 luglio) o dei francesi (14 luglio) i nostri atti di fondazione non sono condivisi. In fondo, l'Italia è vissuta sempre in un clima di "guerra civile", calda o fredda. Aveva ragione Umberto Saba: mentre altre nazioni avevano alla loro origine un "parricidio" (il re è sempre un grande padre), l'Italia aveva un fratricidio.
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