martedì 6 maggio 2008

la Destra e il capitale


Siamo in una fase di turbolenza straordinaria del ipercapitalismo planetario.
Molti analisti prevedono una catastrofe paragonabile a quella del 1929.
In Italia trionfano le Destre, cioè quei partiti che hanno sempre proclamato la virtù del capitalismo, del liberismo, la necessità di ridurre i lacci dell'agire economico.
Il capitalismo - Marx lo scriveva nel 1848, centocinquanta anni fa - dissolve tutto ciò che è solido: tradizioni, radicamento...
Gli esodi biblici di questi anni lo dimostrano in maniera lampante. Viviamo in non-luoghi abitati per lo più da individui monadici e sradicati (da un passato riconoscibile o da un luogo familiare).
Eppure queste stesse Destre apologetiche del capitale dissolutore (che è dunque il male da curare) in un gioco di prestigio illusionistico riescono a far credere, grazie alle problematiche securitarie ed identitarie, di essere loro la cura del male!
Tremonti parla giustamente di "paura" nel suo libro. Ma la loro risposta è ipocrita, perché non cura il male alla radice, anzi lo aggrava, aggiungendo alla paura la violenza...
Peter Gabriel cantava: «Fear she is the mother of violence»

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