«Meglio accendere una piccola fiamma che maledire l’oscurità», in questa bellissima citazione di Josep Ciger Hronsky mi piace condensare il senso di un libro tanto intenso. Sì, perché Nicola Sguera ci consegna con questo scritto, l’invito ad essere responsabili, della nostra vita e del nostro tempo, per noi stessi e per gli altri. Così entra inevitabilmente in gioco il suo saper essere educatore e maestro: l’eros e l’impegno diventano la chiave di lettura di un’esistenza eretica e coraggiosa. Vedo il suo coraggio nella speranza, che ripone nella poesia, nella filosofia (post) e nella riflessione. La sua ricerca si colora di pluriversità e della plurivocità di un mondo alter e antico, di condivisione e spiritualità in cui l’homme fallible sappia ritrovare il suo posto da una logica scientista e insensata, e affrancandosi dalle catene di una “megamacchina” infantile e calcolante.
Procediamo quindi, in quieta ricerca
Dolores Morra
Procediamo quindi, in quieta ricerca
Dolores Morra
Dolores Morra si è laureata a Napoli alla Federico II, lavorando sull’ospitalità linguistica e l’etica della prossimità (Derrida, Lévinas, Waldenfels e Irigaray) e poi sui neuroni-specchio attraverso la neurofenomenologia di Varela.
Ora si occupa di ragazzi con supporti extrascolastici e di pratiche filosofiche, e si interessa di consulenza filosofica. Non ama le etichette.
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