Il 6 marzo è iniziata l’avventura perigliosa della Dad (Didattica a distanza), priva di qualunque quadro normativo e lasciata alla creatività, al coraggio, all’impegno di docenti, dirigenti, studenti, familiari.
A 20 giorno da allora traccio un quadro di quanto vado facendo con lo scopo di socializzare. «Omnia sunt communia» pare siano state le ultime parole di un vinto della storia a me tra i più cari. Dovrebbe essere vero più che mai in questo tempo apocalittico-rivelativo, come ama ripetere Marco Guzzi.
La premessa è che la mia scuola ha fatto la scelta (che io ho condiviso e per cui ho spinto sin da subito) di lasciare ampia libertà nella scelta degli strumenti e dei metodi ai docenti. Altre scuole si sono dotate di una piattaforma unica. Entrambe le scelte hanno pro e contro, ovviamente.
LIVELLO ISTITUZIONALE
Utilizzo la funzione “Aule virtuali”, attivata dalla scuola il giorno dopo l’avvio dell’emergenza. Lì carico i materiali di studio, appunto le lezioni fatte.
LEZIONI
Dopo aver usato Skype sin dai primissimi giorni, per le “dirette” ho scoperto Zoom che mi pare “tenere” meglio. Ho comprato la versione che mi consente di andare oltre i 40 minuti di quella free ed altre simpatiche funzionalità.
Come avevo iniziato a fare due anni fa, continuo a registra videolezioni, per lo più in modalità di condivisione schermo, in modo da permettere a chi ascolta di seguire il testo che sto analizzando, utilizzando Screecast-o-matic. Ho fatto abbonamento (molto contenuto) per superare il limite di video di 15 minuti della versione base. Dopo la registrazione, carico il video sul canale personale Youtube (che consente anche di rendere visibili i video ad alcuni utenti o a chi ha il link).
COMUNICAZIONI
Continuo ad utilizzare i gruppi Whatsapp già esistenti prima dell’emergenza. Ne ho creati anche con i genitori per poter tempestivamente comunicare con loro o avere feedback di quanto stiamo facendo.
Ho creato dei gruppi Telegram dove riporto materiali e lezioni per chi avesse difficoltà di connessione con le Aule virtuali.
TEST E VERIFICHE
Ho riattivato la piattaforma Fidenia, utilizzata lo scorso anno, per svolgere test e verifiche (non valutative), utili a capire le difficoltà dei ragazzi.
ALTRI STRUMENTI
Sicuramente preziosi Google Drive e Google documenti.
ALTRE INIZIATIVE
Sto sperimentando i piccoli gruppi. Ho iniziato con un’autocostituitasi “Setta dei poeti estinti” (poi in realtà sono tutte poetesse…). Quattro allieve che leggono insieme a me, una volta alla settimana, un libro di filosofia (ora stiamo leggendo Hillman). Ad aprire è chiudere una poesia e una canzone scelte a turno.
Altro momento “ristretto” è la discussione delle tesine di storia programmata già da diversi mesi. Due ragazzi alla volta (più chi vuole liberamente aggregarsi).
Da questa settimana si attivano piccoli gruppi più tradizionali per verificare gli apprendimenti e far parlare i ragazzi in maniera più ordinata.
Ieri ho iniziato “Invito al pensiero”, rivolto a non-alunni (anche se c’erano molti ex, e la cosa mi ha riempito di gioia). È la lettura diretta di testi filosofici. Abbiamo iniziato con un testo facile: La questione della tecnica di Heidegger.
Infine, piccole pillole di storia e filosofia (dai 10 ai 20 minuti) registrate artigianalmente (per ora da me ed Amerigo Ciervo) che TV7 spamma sui propri canali (social e televisivi). L’augurio è che molti docenti aderiscano al format “Educational” che è testimonianza della presenza della scuola nell’emergenza.
LA COMUNITÀ SCOLASTICA
Ieri abbiamo partecipato al primo Collegio docenti “a distanza”. È durato tre ore e mezzo. Pochissimi i problemi tecnici. Abbiamo utilizzato Cisco Webex. È stato bello sapere che un’intera comunità docente era di nuovo “connessa” e si sforzava di creare un quadro di condivisione senza eccessiva preoccupazione per la forma e la burocrazia ma badando al sodo (cioè alla garanzia di un diritto per gli studenti).
Come amo ripetere, questo è il momento del “noi” (del moi commun direbbe Rousseau). Non ci dovrebbe essere spazio per le fughe in avanti e le iniziative egocentrate.