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venerdì 18 aprile 2014
Borges - Arte poetica
ARTE POÉTICA
Mirar el río hecho de tiempo y agua
Y recordar que el tiempo es otro río,
Saber que nos perdemos
Y que los rostros pasan
Sentir que la vigilia es otro sueño
Que sueña no soñar y que la muerte
Que teme nuestra carne es esa muerte
De cada noche, que se llama sueño.
Ver en el día o en el año un símbolo
De los días del hombre y de sus años,
Convertir el ultraje de los años
En una música, un rumor y un símbolo,
Ver en la muerte el sueño, en el ocaso
Un triste oro, tal es la poesía
Que es inmortal y pobre. La poesía
Vuelve como la aurora y el ocaso.
A veces en las tardes una cara
Nos mira desde el fondo de un espejo;
El arte debe ser como ese espejo
Que nos revela nuestra propia cara.
Cuentan que Ulises, harto de prodigios,
Lloró de amor al divisar su Itaca
Verde y humilde. El arte es esa Itaca
De verde eternidad, no de prodigios.
También es como el río interminable
Que pasa y queda y es cristal de un mismo
Heráclito inconstante, que es el mismo
Y es otro, como el río interminable.
Jorge Luis Borges (1960)
Guardare il fiume fatto di tempo e acqua
e ricordare che il tempo è un altro fiume,
sapere che ci perdiamo come il fiume
e che i visi passano come l’acqua.
Sentire che la veglia è un altro sogno
che sogna di non sognare e che la morte
temuta dalla nostra carne è quella morte
di ogni notte, che si chiama sogno.
Vedere nel giorno o nell’anno un simbolo
dei giorni dell’uomo e dei suoi anni,
trasformare l’oltraggio degli anni
in una musica, un rumore ed un simbolo,
Vedere nella morte il sogno, nel tramonto
un oro triste, tale è la poesia
che è immortale e povera. La poesia
torna come l’aurora e il tramonto.
A volte di sera un volto
ci guarda dal fondo di uno specchio;
l’arte deve essere come quello specchio
che ci rivela il nostro stesso volto.
Raccontano che Ulisse, stanco di prodigi,
pianse d’amore nello scorgere la sua Itaca
verde e umile. L’arte è quell’Itaca
di verde eternità, non di prodigi.
È anche come il fiume interminabile
che passa e rimane ed è il riflesso di uno stesso
Eraclito incostante, che è lo stesso
ed è un altro, come il fiume interminabile.
(Traduzione di Anna Rita Margio)
giovedì 10 aprile 2014
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