So che non riuscirò a mantenere fede all’impegno di scrivere quotidianamente. Ma, come in ogni cosa, è bene porsi mete, anche se poi disattese. Danno il senso di una direzione.
Ebbene, dopo quasi tre mesi di sole, silenzio, scrittura a mano (poca) e solitudine, sono di nuovo immerso fino in fondo nel commercio con le persone: la concretezza del volti dei miei nuovi alunni e le parole disincarnate di Facebook, gli impegni associativi…
È necessario un principio d’ordine, che solo la scrittura riesce a darmi. Eppure ho capito che proprio le nuove tecnologie tendono a moltiplicare i luoghi di scrittura, frammentandoli. È necessaria una sintesi. Di qui l’idea di fare un resoconto di scritture, idee, creazioni giorno per giorno. Per non perderle. Per avere la direzione di marcia, nel momento in cui, con l’uscita di In quieta ricerca, una stagione si è davvero chiusa, ed è necessario avviare nuovi percorsi, che spero siano sollecitati anche dalla imminente presentazione del libro.
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Oggi, dalle sette alle nove, ho fatto un lungo giro in bici: Via dei Mulini, Bagnara, Casale Maccabei, pista ciclabile andata e ritorno. La bici mi apre il pensiero. Ho avuto delle belle intuizioni per una nuova attività creativa che a breve potremo rendere nota. Un altro tassello delle mie “vite anteriori” che va a posto, un altro pezzo di vita che richiede di essere integrato. Ci sono dei momenti in cui pedalo e penso alla mia vita che avverto una sorta di beatitudine. E ne ho paura: ho paura che il corpo inizi a corrompersi, a incepparsi, che la testa diventi pesante, i pensieri nebulosi, come in tanti momenti della mia vita è accaduto. Corpo e spirito sono tutt’uno. Ci ho messo una vita intera a capirlo. Il mio pensiero si fa penetrante e vivo solo quando il mio corpo è in ordine. La bicicletta ora dà il ritmo alle miei riflessioni.
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Ho postato su FB il frammento di una preghiera di Thomas Merton, un profeta dimenticato, come tanti altri. Durante l’estate, in vista del ritorno, ho allestito nella mia mansarda un piccolo tavolino da preghiera con due Buddha, due crocifissi, un bruciatore d’incenso e una candela… Mi sforzo di pregare la mattina, al risveglio, e la sera. Non ci riesco sempre. Spesso la stanchezza o il senso dell’inutilità della preghiera mi frenano. Accanto ho collocato una piccola scaffalatura (una delle poche sopravvissute alla furia con cui d’estate ho risistemato, finalmente, la biblioteca di San Cumano, lasciando qui solo i libri scolastici e poco altro). Vi trovano posto la Bibbia, una raccolta di preghiere curate da Enzo Bianchi, una buona versione dei Salmi, Le parole di Gesù della Valla, la Filocalia e uno strano libro di preghiere di tutte le tradizioni religiose curato da Giovanni Vannucci. Non sono un uomo di preghiera. So che il momento più intenso di contatto col divino lo sperimento in altre forme. Ma resta doverosa anche questa via, come segno di umiltà e di consegna nelle mani di Qualcuno che ci trascende.
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Ho dedicato poco tempo oggi alla preparazione delle lezioni, già anticipata ieri. Ho un ingresso dolce nella settimana. Eppure, il ritorno al Giannone mi impegna molto. Nei due anni (belli e sereni) al Rummo non ho sperimentato. Ho lavorato di esperienza, con quanto avevo accumulato negli anni. Ora ho voglia di investire energie, anche perché la tardiva innovazione tecnologica in atto nelle scuole ci mette in condizione, malgrado gli ostacoli di ordine pratico, di fare cose interessanti sia a livello di contenuti che di forme comunicative. Dedicherò molto tempo al lavoro per la scuola quest’anno, anche perché, se Dio vuole, dovrei essere arrivato nella mia destinazione scolastica finale. È bello andare a scuola. Continuo ad amare questo lavoro come i primi giorni, con lo stesso entusiasmo. E ringrazio il cielo di aver potuto realizzare il sogno della mia adolescenza, vissuta proprio tra quei corridoi e quelle aule che ora attraverso come insegnante.
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Le riflessioni di oggi su FB:
«Non sono un grillino, sebbene segua da molti anni il blog di Grillo e ne abbia postato spesso riflessioni da me condivise. In ogni caso, prima del boom, molto prima, ho sostenuto che il Movimento poneva questioni serie, con cui tutta la politica doveva confrontarsi. Non sono grillino perché credo ancora nella discriminante destra/sinistra, ma piace l'ecologismo radicale e l'istanza (posta ma non risolta) di cittadinanza attiva, di politica senza delega (ripeto: istanza posta ma non risolta). Stimo i grillini che conosco nel Sannio. Ho votato, alle amministrative beneventane, una lista (ORA... o meglio, ahimè, ERA!) con alcuni esponenti del Movimento Cinque Stelle dentro... Fatte queste premesse, trovo detestabile la campagna di denigrazione e demolizione che "Repubblica" conduce contro Grillo... di cui la foto della homepage del sito e i relativi titoli sono emblema significativo...»
Ho postato un articolo apparso sul «manifesto» di oggi, in cui Ferrero invita a creare un cartello delle sinistre (senza il PD) per contrastare le politiche di Monti. Sono sulla stessa lunghezza d’onda, e mi auguro che “Alba”, cui sto dando il mio contributo, si batta per questa prospettiva nei prossimi mesi.