Qualche giorno fa ho postato una riflessione che in parte
sento di condividere. L’hai commentata:
«Prof, lei non trova sbagliato paragonare i risultati del
centro/destra berlusconiano che, almeno a parole, si presentava erede diretto
della tradizione popolare e della tradizione liberale rispetto al sovranismo
della destra salviniana. Trovo più sorprendente il risultato della Lega nella
regione storicamente rossa proprio perché la sua destra è chiara espressione di
quei valori di intolleranza, violenza verbale, aggressività ecc. che
rappresentano il nemico numero uno di quella sinistra storica (la sua sinistra,
prof.!) che ha sempre governato l’Emilia-Romagna.
P.S. Ritengo, a differenza dell’articolo e quindi della sua
opinione, che l’amministrazione competente di Bonaccini sia un modello da
seguire in quanto unica vera alternativa al sovranismo/populismo di Salvini».
Provo a risponderti, prima di tutto rinviandoti ad un’altra
riflessione, di Tomaso Montanari, che spero di poter invitare a Benevento per
discutere del suo ultimo libro. Mi pare che risponda al tuo post scriptum.
Per quanto Berlusconi si sia presentato come erede della
tradizione popolare, dal mio punto di vista ha rappresentato una grande
minaccia alla democrazia italiana (come uscita dalla Resistenza). Il combinato
di potere economico e potere mediatico, in un’era in cui i media generalisti la
facevano ancora da padrone, uniti ad un indubbio talento “machiavellico”, che
lo spinse a “federare” un partito secessionista radicato nel Nord ed uno
post-fascista radicato nel Centro-Sud, hanno messo seriamente alla prova il
nostro Paese, rischiando di trasformarlo in una post-democrazia. Per altro,
secondo alcuni interpreti (per esempio Marco Revelli) proprio il berlusconismo
segnerebbe la svolta “populista” del nostro paese. Certo, colgo la minaccia
salviniana. Sono uscito dal M5S e mi sono dimesso dalla carica di consigliere
nel Comune di Benevento urlando a squarciagola ai miei ex compagni di strada,
accecati dall’illusione che entrare nella “stanza dei bottoni” li potesse
rendere capaci, a prescindere dalle alleanze “politiche”, di cambiare il mondo.
Il tempo mi ha dato ragione. Grama soddisfazione. La Lega, però, con la sua
ideologia grondante chiusura e paura, è un soggetto politico la cui leadership
è contendibile (a differenza di Forza Italia). Salvini, ho scritto lo scorso
anno, durerà poco. Sarà un fuoco alto e possente ma di breve durata. Come
Renzi. E, aggiungo, Salvini è il prodotto, purtroppo, proprio di una sinistra
che ha rinunziato alla sua missione “storica”. Sai che da anni ragiono sulle
categorie politiche. Ho oscillato tra due posizioni: ritenere superata la
dicotomia destra/sinistra o pensare che essa andasse rivisitata e radicalmente
rinnovata, arricchita. Ho creduto che il M5S potesse essere, a livello europeo,
la strada nuova da percorrere. Forse quell’esperimento di “terza via” avrebbe
potuto proseguire. Le scelte sciagurate seguite al trionfo elettorale del 2018
hanno posto fine all’esperimento. Realisticamente (e qui ti rinvio ad altre
riflessioni di Carlo Formenti) rientrerà nell’alveo di un centro-sinistra
riformato ed includente (anche i movimenti nati intanto nella società civile).
In questo momento, come ho articolato altrove, mi interessa
altro, in primis a livello teorico. Credo che siano strade del passato.
Montanari ha ragione. Il “populismo” (categoria che a mio avviso va declinata e
modulata perché esso può essere anche un balsamo per le democrazie malate ed
elitiste) leghista e prima il “populismo” anomalo del M5S sono stati il frutto
della rabbia (giusta!) di masse impoverite, le cui certezze si sono erose anno
dopo anno, soprattutto dopo il 2007. Fino a quando non ci sarà una teoria,
seguita da una prassi, in grado di rispondere a questa rabbia senza
regressioni, chiusure, tentazioni dell’uomo forte, ma lavorando su ipotesi
radicali di redistribuzione della ricchezza e partecipazione politica non credo
che si vada oltre un “frontismo” nato vecchio e senza prospettiva.
Sperando di vederti per parlarne de visu, ti abbraccio.
N.S.
Nessun commento:
Posta un commento