Lo scorro dopo quasi quarant’anni. Ricordo l’angoscia del
diluvio universale, la lotta di Giacobbe con l’angelo, Giuseppe che racconta i
suoi sogni profetici, i primogeniti morti in Egitto nelle braccia disperate
delle madri…
Invecchiando, scopro che quel patrimonio di storie, simboli,
riti, che ha accompagnato la mia infanzia fino alla crisi dei diciassette anni,
mi ha plasmato nel profondo. Il compito della mia vita, nella sua ultima parte,
sarà quello di estrarre il succo vitale di quella eredità.
La morale di questa vicenda è che un solo libro può
irradiare effetti immensi nell’esistenza intera contribuendo alla sua
formazione spirituale, etica ed estetica.
Malgrado mia madre avesse l’ottima abitudine di scrivere chi
ci avesse regalato quei libri, in questo caso non ci sono tracce. Probabilmente
lo comprò lei.
Regaliamo libri (meglio se illustrati) a figli e figli di
amici. Potremmo, senza saperlo, cambiare le loro vite.
Nessun commento:
Posta un commento