I
libri hanno trasformato la mia vita. Alcuni in maniera più evidente. Libri
lontanissimi tra loro (abito le frontiere: ortodossia è parola che non amo).
Quelli di Heidegger mi hanno insegnato che il pensiero può essere decisivo in
vista di un altro mondo possibile, un pensiero poetante che curi il mio sguardo
egocentrato, per evitare che l’uomo diventi un’appendice delle macchine, come
ipotizza Anders ne L’uomo è antiquato, e per andare oltre il Novecento
(Revelli), secolo-belva, dominato dai totalitarismi. Ma è dalla Weil che
riprendo l’invito a mettersi in ascolto della «parte muta, anonima, sparita
della storia»: bisogna iniziare a dire che Alessandro, Cesare e Napoleone erano
criminali esattamente come Hitler, se non vogliamo produrre altri Hitler (o
Bush). E sempre da lei ho imparato la necessità del radicamento e la possibilità
di una spiritualità aperta, mistica, che ho ritrovato anche nelle pagine
dolenti e sognanti della Hillesum, che cantava mentre il suo treno viaggiava
verso il lager. Sicuramente il confronto
con il cristianesimo è centrale nella mia vita, ma predilige i sentieri poco
battuti, ricerca quel Quinto Vangelo, tutto fondato sull’Amore, cui Pomilio
ha dedicato un romanzo tanto bello quanto poco conosciuto. O il cristianesimo
al servizio dell’altro, cristianesimo adulto di cui scriveva Bonhoeffer nelle sue
lettere (poi raccolte in Resistenza e resa) prima di essere impiccato per aver
complottato contro Hitler. A questo cristianesimo sublime ha dato parola e
immagine il più grande regista del Novecento, Andrei Tarkovskij, il cui Scolpire il tempo è uno scritto intriso di romanticismo e poesia, distillato
della grande tradizione spirituale russa, erede di quella interrogazione
metafisica che Dostoevskij aveva magistralmente immortalato nel suo opus
magnum, I fratelli Karamazov, dove si fronteggiavano nichilismo ateo e
slancio verso l’assoluto, che, secondo Steiner, è il fondamento di tutte le
grandi opere letterarie. Integrare un pensiero-poetante ecosofico, una
spiritualità transreligiosa, un agire politico non-violento: i libri mi aiutano
in questa ricerca che non avrà mai fine.
(Apparso su «BMagazine», luglio 2008)
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