Domani, salvo imprevisti dell’ultima, ci sarà la
presentazione di Pensiero in sorgente. Immagino che sarà un momento intenso
emotivamente in cui tanti pezzi della mia vita si “incontrano”. E sono curioso
di ascoltare ciò che diranno Amerigo, che pure ne ha già scritto la “Prefazione”,
il Vescovo, che ho fortemente voluto, e Davide, mio ex alunno, ora docente,
scrittore. Questi momenti “pubblici” sono importanti perché chiariscono a noi
stessi il senso e il cuore del lavoro che andiamo svolgendo, come in una sorta
di semplificazione, di distillazione che avviene in tempo reale. Che cosa, ci
chiediamo, è davvero importante di ciò che ho scritto? Nel contempo, dirò che
il mio più grande piacere sarebbe che si organizzassero dei momenti più
raccolti di discussione “a partire dal” libro. Quello sarebbe il segno che
qualcosa ne possa rimanere. Più invecchio più prediligo il colloquio in gruppi
ristretti. E non per timore o emozione suscitatami dalla platea (a cui anni di “rosa
necessaria” e di politica mi hanno abituata). È che la parola “in sorgente” ha
bisogno di ascolto profondo. Mi auguro che qualcuno raccolga l’appello nei
prossimi mesi.
domenica 3 aprile 2022
Pensiero in sorgente (5): Parola condivisa
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