domenica 8 febbraio 2015

Appendice a Pater

Quand'è che si smette di essere figli e si rimane soltanto padri? No, non è la morte, ma condizione di indipendenza, quando sentiamo di non doverci (poterci?) più appoggiare all'autorità, la guida di un Padre mentre qualcun altro si affida a noi.
Quando hai smesso di essere figlio? Ma poi l'hai mai smesso davvero? Tutti quegli autori che leggi non sono forse tuoi padri anch'essi? Non apprendi ancora da loro? Non ti appoggi forse alla loro autorità? E non apprendi anche da tuo figlio, tu, padre, diventato figlio del figlio?


Portami con te lontano
…lontano…
nel tuo futuro.

Diventa mio padre, portami
per la mano
dov’è diretto sicuro
il tuo passo d’Irlanda
l’arpa del tuo profilo
biondo, alto
già più di me che inclino
già verso l’erba.

Serba
di me ricordo vano
che scrivo mentre la mano
mi trema.

Rema
con me negli occhi al largo
del tuo futuro, mentre odo
(non odio) abbrunato il sordo
battito del tamburo
che rulla - come il mio cuore: in nome
di nulla - la Dedizione.

(Giorgio Caproni)


Sono ancora un figlio, perdonami padre, perché ho peccato...

LR

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