L’emergenza sta costringendo tutta la comunità scolastica a
inventarsi, letteralmente, strumenti e pratiche nuove. Per garantire un diritto
e ottemperare un dovere.
Ho scritto un appello nei giorni scorsi che invitava, come
richiamato da una nota ministeriale per una volta non meramente burocratica, a
tenere vive, con ogni strumento le classi e non limitarsi a trasmettere lezioni
e assegni.
I ragazzi hanno bisogno di sentire la nostra presenza. Può sembrare surreale. Ma cosa non lo è in questi tempi?
Sto invitando i miei alunni anche a colloqui individuali e a creare piccoli gruppi in cui non solo avere chiarimenti o spiegazioni strettamente scolastici ma anche leggere insieme. Il primo nato (e la cosa confesso mi ha commosso) si chiama: La setta dei poeti estinti.
* * *
TV7 ha messo a
disposizione i propria media al corpo docente sannita per brevi lezioni che
integrino quanto andiamo facendo per continuare a svolgere il nostro dovere e
garantire ai nostri allievi un diritto fondamentale.
Mi sembrava doveroso
iniziare con pagine scritte nel cuore di una guerra vera (la seconda) che
invitano a ritessere il legame comunitario quanto tutto intorno pare
dissolverlo. Per questo ho iniziato con La prima radice di Simone Weil,
pensatrice oramai entrata nel "canone" della filosofia novecentesca.
INVITO CALDAMENTE I COLLEGHI A FARE USO DELLO STRUMENTO CONTATTANDO ME O LA REDAZIONE PER CONCORDARE I CONTENUTI DEGLI INTERVENTI.
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